Il Circolo Culturale Milk Milano è stato il primo circolo culturale dedicato al non binarismo sul territorio di Milano e forse d’Italia.
E’ stato attivo dal 2007 al novembre 2021.
I suoi presidenti sono stati Stefano Aresi (2007-2010), Nathan Bonnì (2010-2018) e Leonardo Meda (2018-2021).
La storia dell’Associazione di Volontariato LGBT Milk Milano
Milk Milano: il primo direttivo dell’associazione
Il Circolo Culturale “Harvey Milk” Milano nasce nel capoluogo lombardo nel 2007 per dare origine ad un nuovo fulcro Culturale sulle realtà lesbiche, gay, bisessuali e transgender, in modo inclusivo e innovativo e senza restringersi esclusivamente sulle singole particolarità.
Il tutto su iniziativa di Stefano Aresi, Alessandro Martini, Marco Borserio, Ivano Cipollaro e altre persone, tutti con una precedente esperienza presso il Circolo C.I.G. Arcigay Milano.
Il primo presidente del circolo è stato Stefano Aresi, dalla fondazione alla metà del 2010.
Nei primi anni le energie del circolo si concentrano sulla presenza in provincia (tramite l’iniziativa del Treviglio Pride 2010), sul progetto culturale di Alessandro Martini, sul progetto benessere e salute MTS di Ivano Cipollaro e sul progetto scuola di Stefano Aresi.
La svolta non binary nel 2010
Nel 2010 Nathan Bonnì ne diventa presidente, dando una svolta non binaria al circolo. Nello stesso anno nasce una proficua collaborazione riguardante spazi e attività con la storica associazione milanese “Il Guado”. Grazie alla possibilità di utilizzare una sede fissa in posizione centrale a Milano, il Circolo propone nuove iniziative, che si affiancano al già esistente Progetto Cultura, gestito dal giornalista e vicepresidente Alessandro Rizzo Lari e alle iniziative esterne e politiche sul territorio nazionale e locale (Coordinamento Arcobaleno, Consulta Milanese per la Laicità delle istituzioni e UNAR).
Chiamato alla nascita “Circolo di Cultura Omosessuale Harvey Milk Milano”, ha cambiato nome, su iniziativa dell’Assemblea annuale del settembre 2014, in “Circolo Culturale TBIGL Harvey Milk Milano”, per sottolineare il cambio di approccio e priorità dato dal secondo presidente, Nathan, attivista non binary e non med e autore del blog Progetto Genderqueer, e dal consiglio direttivo da lui presieduto, di cui era vicepresidente il giornalista Alessandro Rizzo. Il cambiamento riguardava una grande attenzione del Circolo a temi spesso sottovalutati nelle realtà associative: gli orientamenti affettivo-sessuali non binari e le identità di genere non binarie.
La nascita degli sportelli di volontariato LGBT
Nel 2013 il Milk inaugura il Progetto Identità di Genere a cura di Monica Romano, laureata in Scienze Politiche, e Daniele Brattoli, educatore, entrambe persone transgender e con esperienza pluriennale nel supporto alla persona T maturata presso l’associazione Crisalide Azione Trans.
Il progetto propone uno sportello e un gruppo di autocoscienza, sul quale entrerà nella conduzione, nel 2018, anche Laura Caruso.
Vengono aperti altri due sportelli tematici: “Ti Ascolto”, con psicologi volontari specializzati nel benessere delle persone LGBT e coordinato dallo psicoterapeuta Stefano Ricotta, e lo sportello legale, a cura prima dell’Avv. Marco D’Aloi, e dopo dell’Avv. Elena Pucci.
Sempre nel 2013 apre un secondo gruppo di autocoscienza, aperto a persone LGBT, sulle relazioni, condotto inizialmente da Lanfranco Brambilla e in seguito dalla psicologa Cinzia Favini. Questo gruppo ha lo scopo di creare un ambiente protetto e di non giudizio dove le persone LGBT con approccio non binario possono confrontarsi sul tema delle relazioni, amorose, familiari, amicali, professionali: sul loro rapporto con l’altro e con la società.
Volontariato LGBT: laboratori in ambiente protetto e laboratori sulla pansessualità
Nello stesso anno parte ufficialmente un progetto di confronto sul tema della bisessualità e della pansessualità. Aprono anche dei progetti pensati in modo che una persona di genere non conforme potesse avervi accesso senza giudizio e coerentemente col proprio genere d’elezione: corsi di teatro, scrittura creativa, giardinaggio, inglese, francese, fotografia, gruppi di meditazione, cene e aperitivi sociali.
Tra il 2014 e il 2017, attraverso i nuovi progetti e molti momenti di socializzazione e conoscenza , trasversali alle tematiche, si amplia notevolmente e si struttura su più fronti, provando anche a stabilire una presenza nel territorio e un dialogo con le istituzioni del comune di Sesto San Giovanni.
Progetti per la presa di parola di persone non med e non binary
Nel 2017, in una stagione che vede i movimenti LGBT e femministi attraversati e animati da accesi confronti su temi sensibili e divisivi (pensiamo in particolare a GPA, sex working e genitorialità) e nella quale le persone transgender risultano troppo spesso essere oggetto di (spesso disinformate) discussioni in atto ma quasi mai soggetti ascoltati, che esprimevano e definivano uno sguardo sul mondo, il Circolo inaugura il progetto “Transgenerità, cultura e autocoscienza”, scegliendo di ribaltare la prospettiva e di trasformare gli oggetti delle disinformate narrazioni in soggetti narranti e restituendo così la parola alle pensatrici e ai pensatori transgender.
Vengono anche creati spazi per le persone transgender in percorsi non canonici: persone in percorsi trans non medicalizzati e persone di identità di genere genderqueer/non binary.
Allo stesso modo, il circolo dedica progetti ad identità che hanno bisogno di “presa di parola”, come quella bisessuale e le altre varie tematiche che compongono l’acronimo LGBT+.
Morte di Alessandro Rizzo e cambio nome
A causa della prematura e improvvisa scomparsa, nel gennaio 2017, dello storico vicepresidente Alessandro Rizzo Lari, il Circolo decide di dedicare a lui il nome dell’associazione, con una menzione anche dell’attivista trans, fonte di ispirazione, Deborah Lambillotte.
Le nuove figure che prendono parte a questa rinascita del circolo sono il presidente neoeletto Leonardo Davide Meda, il vicepresidente Marco D’Aloi (che già aveva raccolto le redini dello scomparso Alessandro), il presidente onorario Nathan e la consigliera onoraria Monica Romano. Nel nuovo direttivo spicca la presenza di Aleister Lupano, moderatore del gruppo Nuovi Canoni.
Il nuovo nome del Circolo, votato all’unanimità dall’Assemblea del gennaio 2018, è “Circolo Culturale TBIGL+ Alessandro Rizzo Lari”.
I volontari e gli attivisti che hanno fatto grande questo circolo sono oggi operativi nei seguenti progetti:
- Collettivo Progetto Genderqueer
- EnbyPost – Magazine non binary
- Acet – Associazione per l’etica e la cultura transgender
- Spazio Relazioni TBIGL
- Nuovi Canoni
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