Oslo ha voluto un museo di Storia Naturale per proporre in Italia la sua mostra e non poteva trovare luogo migliore del museo Doria di Genova, direttamente collegato con il famoso Festival della Scienza dell’omonima città, che quest’anno ha deciso di affrontare il difficile tema della diversità.
La mostra in questione è “Against Nature?” e si presenta come uno specchio di riflessione sull’omosessualità nel regno animale, trattata da un punto di vista prettamente scientifico, ossia analizzando il fenomeno senza proporre conclusioni etiche, sociali o risvolti demografici, e lasciando queste ultime al lettore attento ed interessato. Il punto di partenza è una “buona” definizione di omosessualità, che viene presentata così: “quando animali (anche esseri umani!) del medesimo sesso hanno rapporti sessuali tra essi, vengono chiamati omosessuali”.
La chiarezza della frase è talmente lampante da presentarsi come un ottimo e fondamentale presupposto per qualsiasi argomentazione successiva sull’omosessualità (sulla quale spesso si spendono molte parole errate e viene confusa con pedofilia, abitudini di vita, atteggiamenti, carattere…). Da qui parte tutto il viaggio all’interno di un mondo animale “nuovo”, da scoprire. Dapprima le orche maschi, che, ignorati dalle femmine a capo del gruppo, formano compagnie o coppie a sé stanti, che durano per anni ed in cui la sessualità è un componente naturale fondamentale, poi le balene, che mostrano soprattutto nei maschi una particolare inclinazione all’omosessualità, i tursiopi, che mostrano quasi sempre comportamenti bisessuali sia nelle femmine che nei maschi, oppure le libellule, per le quali, durante l’atto sessuale, il maschio infligge una lesione particolare al capo della femmina ed, in base alle varie specie di libellule, si è riscontrato un’analoga lesione da accoppiamento omosessuale nel 20%-80% dei maschi.
Molte sono le specie con buona percentuale di componenti omosessuali: dai pinguini ai gabbiani, dai primati ai lupi, passando per altri tipi di volatili e mammiferi. Al di là di questo, si trova un’analisi della divulgazione dell’omosessualità degli animali nei secoli passati, dove traspare che, un po’ per occultismo ed un po’ per ignoranza, sebbene si riscontrasse anche allora un comportamento omosessuale negli animali, nei testi didattici e divulgativi non veniva menzionato nessuno di questi dati.
Nonostante sia basata quasi solo su immagini e pannelli, è di certo una mostra che fa riflettere, anche sul fatto che nel regno animale non sembra esserci l’omofobia che troviamo nell’uomo, e questo sembra distinguerci davvero. Concludo con una frase romantica della mostra: “I cigni: un compagno per la vita. Se il compagno muore, il cigno passa il resto della sua vita da solo”.
“Against nature?” dal 7 Ottobre 2008 al 7 Gennaio 2009, Museo di Storia Naturale Doria, Via Brigata Liguria 9, Genova
I commenti sono chiusi.