Lunedi 26 gennaio alle ore 21,15 presso la sede UAAR di Milano, Via Porpora 45, si terrà un nuovo incontro di presentazione del libro di Corrado Del Bo, La neutralità necessaria, edizioni ETS , organizzato dal nostro Circolo Culturale TBGL Harvey Milk in collaborazione con il Circolo UAAR di Milano. Riproponiamo alcuni estratti dell’intervista fatta a Corrado per inquadrare il contenuto del saggio, che sarà analizzato e affrontato con la partecipazione di Persio Tincani, docente di Filosofia del Diritto all’Università Statale di Bergamo, e del professor Valerio Pocar, presidente onorario di UAAR, celebre sociologo del diritto, figura di grande rilievo nel campo giuridico.
La discussione si incentra, chiaramente, sul termine di fondo del testo, riportato anche nel titolo: neutralità. L’autore considera la neutralità come quel principio secondo cui “le istituzioni pubbliche non devono favorire alcuna dottrina (religiosa, morale o filosofica) rispetto alle altre, né per converso discriminarne alcuna a vantaggio di altre”.
Da questo punto di vista il saggio prosegue nell’analizzare l’aspetto della neutralità sotto il pinto di vista del “giustificazionismo”, sia interpretata “come neutralità degli effetti delle azioni delle istituzioni o come neutralità della giustificazione di tali azioni”.
Il concetto di neutralità come principio ispiratore dei due rispettivi aspetti sotto cui si può analizzare nel concetto di “giustificazione” “si sta affermando in Europa come descrizione della laicità, nel senso quindi di neutralità religiosa”. L’Italia come altri stati si vive ancora una forte opposizione all’affermazione di questo principio guida di ispirazione della legislazione e della cultura sociale nel suo complesso, i due punti di vista sotto cui valutare lo stesso principio in termini di “giustificazione”: pertanto in questo casi “la neutralità risulta criticata e osteggiata”.
Nel nostro ordinamento non si parla nel testo costituzionale di “laicità”, termine strettamente connesso al principio di neutralità, spiegato in modo chiaro e nitido dal professor Valerio Pocar, concetto interno al quale “ogni opinione è da rispettarsi e che ogni verità può considerarsi come vera, tranne quella che pretende di essere l’unica vera”, riprendendo anche l’insegnamento di un altro pilastro e fondamento dello studio del diritto, Renato Treves.
L’assenza di neutralità nel nostro sistema politico istituzionale, il punto di vista degli effetti delle azioni dello stato, le conseguenze legislative e di interventi da parte delle istituzioni stesse, ci porta a formularci una questione sulle radici di questa lacuna. La risposta potrà giungere in modo esaustivo dall’analisi che sarà affrontata dai tre studiosi di diritto e di teoria, sociologia del diritto, dato che occorrerà un’interpetazione storica e sociologica. Di certo possiamo riprendere la risposta di Corrado Del Bo alla nostra intervista, dove chiaramente indica una delle cause culturali politiche: “mi pare che una risposta sensata non possa non rimandare alle culture politiche che si sono affermate in Italia nel Novecento“, proseguendo nel considerare come il liberalismo, e la cultura liberale, sia stato fortemente inviso, nelle rispettive “prospettive”, sia da parte dei cattolici, sia da parte dei comunisti. Corrado tende a sottolineare come oggi si possa essere di cultura liberale e avere interesse a una redistribuzione delle risorse e a un’eguaglianza delle opportunità, riprendendo i due principi sempiterni di giustizia e libertà.
Testo a cura di Alessandro Rizzo