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RedazioneBlog

Insospettabili?

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Con il permesso dell’autore, il nostro caro Matteo, pubblichiamo un interessantissimo post comparso su Queer World. Leggetelo con attenzione: la visibilità, che è la migliore arma per ottenere pari diritti, riconoscimento sociale e uguaglianza, fa ancora paura a molti, a certi omosessuali per primi. Matteo parla nella propria introduzione di “involuzione sociale”, crediamo sia una espressione azzeccatissima. Sarebbe bello nascesse una discussione qui sotto, tramite i commenti: proposte, idee, osservazioni… Preparatevi a rimanere allucinati. Buona lettura, e grazie a Matteo.Leggi tutto »Insospettabili?

A chiare lettere: Marguerite Yourcenar.

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Dopo il successo ottenuto da Antinoo, il volto di un dio (l’evento culturale organizzato da Milk Milano tra lo scorso Ottobre e Novembre) molti amici e soci si sono avvicinati a Le memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. Ecco quindi qualche notizia utile a ricordare e conoscere questa scrittrice lesbica, a cui tanto l’immaginario omosessuale deve.

Marguerite Yourcenar (pseudonimo di Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislain Cleenewerck de Crayencour) nasce a Bruxelles l’8 giugno del 1903. Il padre, Michel Cleenewerck de Crayencour, è un agiato proprietario terriero, discendente di una antica famiglia aristocratica francese; la madre, Ferdinande de Cartier de Marchienne, nobildonna belga, morirà di setticemia (incorsa in seguito alle complicazioni del parto) dopo soli dieci giorni dalla nascita della figlia.

La Yourcenar vive la propria infanzia nella villa della nonna materna, nel Nord della Francia, educata privatamente dal padre stesso. Dotata di rapide abilità di apprendimento, la bambina si rivela straordinariamente precoce: appena dodicenne già conosce il latino e il greco. Diciasettenne, pubblica a Nizza la sua prima opera in versi, Le jardin des Chimerès (1920), sotto lo pseudonimo di “Marg Yourcenar”, inventato anagrammando il proprio cognome (Crayencour). Nel corso della sua giovinezza, la scrittrice segue il padre nei suoi frequenti viaggi a Londra, nel Sud della Francia, in Svizzera e soprattutto in Italia.Leggi tutto »A chiare lettere: Marguerite Yourcenar.

Se non io per me, chi per me?

TESSERAMENTICare amiche e cari amici di Milk Milano, è finalmente stata consegnata la campagna tesseramenti 2010. Prima di presentarvela, lasciatemi cogliere l’occasione per ringraziare i nostri volontari Michele (il nostro eccezionale grafico), Marco ed Emanuele, che se la son studiata e preparata: hanno realizzato qualcosa di assolutamente in linea con lo stile dell’associazione.

Come tutti voi sapete il Milk non ha altro modo per finanziarsi se non le donazioni ed i proventi dai tesseramenti, non avendo sinora ritenuto opportuno realizzare eventi di carattere ludico a puri fini di autofinanziamento: abbiamo scelto di dedicare tutta la disponibilità data dai volontari principalmente all’aspetto politico, sociale e culturale della nostra attività.  Sottoscrivendo la nostra tessera, quindi, il socio dà davvero un aiuto materiale reale e necessario all’andamento del Milk, che, nell’ultimo anno, con un bilancio al tutto risibile, ha dato vita ad una serie di realtà a favore della comunità e di una positiva visibilità del mondo glbt di cui non possiamo che dichiararci soddisfatti.

La tessera non dà accesso ad alcun locale, offre al più qualche piccolo sconto presso esercizi commerciali che scelgono di garantire un ambiente friendly e visibilità del materiale informativo a tematica. Quel rettangolino di pvc attesta semplicemente una volontà politica e l’adesione ad una visione del fare attivismo ben determinata e strutturata, e si è talvolta preferito autotassarsi volontariamente piuttosto che alzarne il costo, per non rischiare di escludere dalla vita associativa i precari, i liceali, i disoccupati, e chi vive situazioni tutt’altro che brillanti dal punto di vista economico, specie in questo periodo.

Come leggete, la campagna tesseramenti ha per filo conduttore una citazione di Primo Levi dal romanzo “Se non ora, quando?”: Se non io per me, chi per me?

Al di là del significato che questa frase assume nelle sue sfaccettature nel testo di Levi, essa, così come è, inquadra a perfezione uno dei punti-cardine della nostra filosofia: non possiamo aspettare che i diritti ed un mondo migliore ci cadano addosso, è la singola persona (il singolo etero, il singolo gay, la singola lesbica, le singole e i singoli trans) che deve armarsi di tutto punto, metterci la faccia e combattere con gli altri per un futuro migliore. Siamo noi a dover scendere in strada a dialogare, farci conoscere, metterci a contatto con la gente e smetterla di pensare stizzosamente che tutto ciò a cui abbiamo diritto giunga nelle nostre mani per il solo fatto che ci spetti: ci spetta, è vero, ma vivendo una situazione di discriminazione siamo noi per primi a dover uscire dai nostri ghetti e lottare per superare quei vincoli che ci rendono non uguali agli altri davanti alla legge e nella mente degli omofobi. Noi e i nostri amici, parenti, conoscenti, sostenitori etero.

 

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Queer Cousine: a Natale, i dolci di Nigella!

nigellaE’ mezzanotte, e quindi ufficialmente la Vigilia di Natale. Mi ero proposto da tempo di scrivervi qualche ricetta, o addirittura un menù completo, che potesse esservi di ispirazione per la preparazione del pranzo, ma ahimè fra università ed esami non ne ho avuto proprio il tempo.

Tuttavia, mi sembra proprio questo l’orario ed il giorno adeguato per porsi domande profonde e trascendentali come: perchè sono single? Oppure: perchè amo alla follia Nigella Lawson? Ecco, direi che questo secondo quesito è molto più rilevante, tanto da meritare una ricerca in Google con la voce “motivi amare Nigella”, e cosa scopro? Che è un male comune! Non sapete chi è Nigella? Oh my God!

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