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RedazioneBlog

Programmi per il week end? Noi sì.

Quando oggi vi chiederanno “cosa fai questo fine settimana?” finalmente non dovrete inventarvi qualcosa di originale, innovativo, sofisticato, intelligente, mondano o che ne so.

Per una volta il week end ve lo riempiamo noi. Si parte con una degustazione di vini il venerdì, si arriva ad una lettura il sabato e si chiude la domenica con una presentazione di un libro. Cosa c’è di meglio?

Ma ovviamente venire a vedere di persona! 

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APPELLO DEL MOVIMENTO AL PARLAMENTO: APPROVATE IL PROVVEDIMENTO CONTRO OMOFOBIA E TRANSOFOBIA.

il nostro appello

Egregi Onorevoli,

oggi inizia la discussione nell’Aula della Camera dei Deputati sulle norme aggravanti per i delitti ai danni delle persone omosessuali. La relatrice della legge è Anna Paola Concia, unica parlamentare dichiaratamente omosessuale, che in questo anno ha tentato tutte le strade per portare a casa un risultato rispetto al tema.

Vi chiediamo di prestare attenzione a quello che sta accadendo nel Paese: negli ultimi anni gli omicidi, le aggressioni, le violenze nei confronti delle persone gay, lesbiche, trans sono aumentati in misura preoccupante. Per queste ragioni avevamo proposto, l’immediata e più corretta estensione della legge Mancino che prevede sanzioni e aggravanti rispetto ai delitti d’odio.

Nel  Parlamento questa strada non riscuote il consenso della maggioranza dei/delle deputate, per cui avete ricercato una mediazione, che si esplicita con il provvedimento che oggi avvia il suo iter. E’ un provvedimento che non ci soddisfa, che non contiene per esempio le aggravanti per i delitti contro l’onore (insulti, minacce) né rispetto ai danni procurati al patrimonio (beni mobili e immobili). Soprattutto è stato eliminato un riferimento esplicito e chiaro rispetto alle persone trans. Su questo ultimo punto anche il ministro Mara Carfagna si è espressa decisamente a favore dell’immediata reintroduzione.

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Milk racconta: la storia di Antonia.

Voglio raccontarvi una storia. E’ una storia che non parla di principesse, né di draghi o streghe: non la troverete in nessun libro di Fiabe, perché è “vera”. E’ la storia di Antonia, che tutti noi conosciamo come l’autrice del “Transizionario“, che potete trovare regolarmente sulle pagine di questo blog.

Il mio racconto inizia a Bisceglie, nella lontana Puglia, dove viveva un, allora, bambino, di nome Antonio. Per una piccola comunità, come poteva essere quella di Bisceglie all’epoca, Antonio era un bambino “strano”, non giocava a pallone, ma pettinava le bambole, non faceva a botte con gli altri bambini, ma piangeva facilmente. Agli occhi della mamma niente era “sospetto”, finché un cugino fece notare l’eccessiva femminilità del piccolo.

Da quel momento iniziò un lungo pellegrinare per ospedali e manicomi, dove psicologi, dottori e psichiatri visitarono Antonio più e più volte, finché al bambino non venne diagnosticato un disturbo guaribile con un’operazione chirurgica al cervello (lobotomia e/o lavaggio del cervello).
C’era, però, un piccolo effetto collaterale, il bambino avrebbe potuto perdere tutto il bagaglio di ricordi, conoscenze, nozioni e dover ricominciare da capo una nuova vita.Il rischio era troppo grande, alla madre non tenne il cuore e decise di portar via il figlioletto, nella speranza che il tempo fosse un guaritore migliore e anche indolore.

 

 

In realtà ciò non accadde, anzi, più passava il tempo e più Antonio sentiva il bisogno impellente di trovare il suo “gruppo di appartenenza”, qualcosa in cui riconoscersi.
Finalmente, un giorno, Antonio trovò quel “nido” che aveva tanto cercato, si trattava di un piccolo gruppo di omosessuali, che si ritrovava quotidianamente in una piazzetta del suo paese.
Da quel momento, il nostro piccolo protagonista crebbe molto velocemente, acquisendo anche una maturità fuori dalla norma per i suoi coetanei. Eppure qualcosa mancava lo stesso.

 

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