“Ragazzi che amano ragazzi” è il long-seller della bibliografia italiana a tematica omosessuale, scritto da Piergiorgio Paterlini ed edito da Feltrinelli nel 1991. In due decenni di vita l’impianto del libro non ha subito particolari cambiamenti, salvo la pubblicazione delle lettere dei lettori nel 1998 e di un piccolo maquillage nel 2008. Oggi 22 febbraio 2012 è uscita in libreria l’edizione del ventennale; in questa occasione l’autore ha voluto celebrare l’avvenimento con l’integrazione di alcuni nuovi testi, mantenendo comunque inalterato il cuore del libro: le storie di ragazzi che amano ragazzi.
«Manda domande via mail» mi ha scritto, rispondendo al messaggio in cui le chiedevo di concedermi un’intervista per il blog del Milk. Il tono della… Leggi tutto »Intervista @ Vladimir Luxuria
Intervistiamo quest’oggi Laura Zambelli, vicepresidentessa del Milk e ormai da tempo alla guida del nostro Gruppo Benessere. Damiano
Ieri è stato il primo dicembre, giornata internazionale della lotta all’AIDS. Che contributo ha dato il Milk e com’è andata?
E’ andata molto bene, malgrado la pioggia. Abbiamo distribuito volantini in Porta Venezia e fornito informazioni sulla salute femminile alle persone che incontravamo. Tutto questo in contemporanea agli amici e alle amiche di Bergamo Contro l’Omofobia.
In che senso “sulla salute femminile”? Cosa avete fatto di particolare?
Abbiamo deciso di concentrarci sui rischi di trasmissione delle malattie legate alla sfera sessuale che interessano ledonne, eterosessuali o lesbiche. Questo perché riteniamo che, se già l’informazione sulle MTS in generale non abbonda, quella indirizzata nello specifico alle donne sia ancora più scarsa. Se ne parla poco, c’è ancora molta ignoranza.
Credi che questo sia legato alla cultura italiana?
Non so. Quel che è certo, è che parlare di sesso in modo approfondito è ancora un taboo, e l’informazione sulle malattie e la cura di chi è malato ne risente.
Che ruolo pensi possa avere il Milk nel cambiare queste cose che non vanno?
Innanzitutto dobbiamo diffondere informazione, come abbiamo fatto ieri. E poi dobbiamo impegnarci a discutere, partendo dal nostro interno, rispetto a tuttiLeggi tutto »Le donne (e non solo) nel Milk di oggi
I bisessuali sono una realtà spesso “nascosta” e che attira non di rado pregiudizi da parte sia delle persone Gay e Lesbiche, sia dal mondo eterosessuale. Oggi intervistiamo Francesca, 34 anni, di Milano, bisessuale dichiarata e attivista che insieme alla sua compagna Silvia, 34 anni, lesbica. Francesca gestisce il blog www.bproud.it, tramite il quale cerca di fornire informazioni reali e concrete sulla bisessualità. Ci aiuterà a comprendere questa realtà e a prendere in esame alcuni dei luoghi comuni che riguardano i bisessuali.
1) Come ti sei scoperta bisessuale? Come hai vissuto la tua presa di coscienza? E il coming out in famiglia, con gli amici, al lavoro?
Mi sono scoperta bisessuale nello stesso modo in cui tanti si scoprono gay o lesbiche, ovvero nel momento in cui mi sono innamorata di una persona del mio stesso sesso. O meglio, in realtà da quel momento ho preso coscienza del fatto che da sempre mi piacevano sia gli uomini che le donne; la differenza è che prima cercavo di “spiegarmi” le mie attrazioni per le ragazze in un altro modo – come un’amicizia profonda, un’ammirazione per la bellezza femminile… Quando poi mi sono innamorata non ho potuto più ignorare l’evidenza dei fatti e da lì ho iniziato a capire che non ero tanto etero quanto credevo. Il percorso con me stessa è stato particolarmente travagliato, perché venivo da trentun anni di vita da etero quando improvvisamente mi sono innamorata – per la seconda volta – di una donna, la mia attuale compagna. Per mesi l’intensità della mia nuova storia mi ha fatto credere di essere lesbica, anche se in realtà sapevo bene che gli uomini non mi erano indifferenti. Perciò ho incominciato a fare qualche ricerca sulla bisessualità, ma tutto ciò che leggevo era negativo e non rispecchiava il mio sentire. Finché per fortuna ho capito che il problema era la non-cultura italiana sulla bisessualità. Mi sono documentata su siti e libri stranieri e ho incominciato a frequentare una community online di bisessuali (www.bisexual.com). Da allora ho cominciato a costruire più serenamente la mia identità di bisessuale ed è stato tutto molto più facile. Sono dichiarata praticamente con tutti, tranne che con i miei genitori, che sono molto religiosi e non sarebbero in grado di comprendere se non con molto dolore da entrambe le parti. Mia sorella, invece, lo sa ed è tranquilla. Con gli amici non ho avuto particolari problemi e sul lavoro, essendo libera professionista, posso valutare di volta in volta se dirlo o meno, ma in generale ho avuto solo reazioni positive.Leggi tutto »GLBT… già… e la B dove è?
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