In questi torridi giorni d’estate uno snack leggero non dispiace mai, ma per far venire ancora di più l’acquolina in bocca e spingere le casalinghe più indecise a divenire fide clienti, la Kraft ha aperto un sito dove sponsorizzare il proprio “Philadelphia Light” con tanto di avvenente ragazzo immagine, chiamato – non a caso – Phil, ben disposto a lanciarsi in una chiacchierata virtuale con i navigatori e papabili clienti di passaggio (www.primavoltaconphil.it: un indirizzo web, un programma…).
Appena la pagina è caricata, infatti, il bonazzo è pronto a ricordarmi che “proprio tu potresti essere la donna che sto cercando”. Attratto da una tanto seduttiva promozione, mi lascio convincere e accedo: Phil è lì ad aspettarmi davanti ad un balcone bianco come la sua camicia, affacciato su un mare cristallino. Una volta inserito il mio nome di fantasia, formaggino82, scelgo come avatar un paio di infradito, che fa tanto gay, e inizio la chattata. Purtroppo il nick non riesce a chiarire le idee a questo ragazzone tanto carino ma più stupido di Doretta, segretaria perfetta di Messenger: Phil continua, a prescindere, a credermi una donna. Nonostante cerchi velatamente di fargli capire che sono gay, non c’è niente da fare, lui mi risponde che sta cercando la donna ideale e mi invita a conoscerlo meglio.
Per onestà, prima di iniziare a fare amicizia decido di dichiarare palesemente il mio genere maschile… al che lui mi chiede se mi piace lo stesso. Fantastico, un bisex! Alla mia risposta affermativa, oltretutto, il manzo risponde che “io non mi preoccuperei più di tanto di questo”, e quindi penso: forse è disposto ad una relazione seria anche con un uomo… è fatta! Per di più, continuando a corteggiarmi, il cefalone mi dice anche che sono “una poetessa”…: che cavaliere! Subito dopo, però, il fellone prova il tradimento e mi invita a presentargli la mia ragazza, confermandomi il fatto che gli uomini sono tutti uguali, anche se mangiano voluttuosamente Philadelphia Light leccandosi le dita sporche di formaggio appena passate sui capezzoli.
Comunque sia, se il tipo mi vuole chiamare al femminile, faccia pure, mi pensi anche donna, a me va bene. Abituato ai peggio locali gay di Caracas, passo all’attacco cliccando sull’opzione “Conquista Phil”. Si apre così una finestra di questionario in cui lo sporcaccione mi chiede subito subito dov’è il posto più strano dove ho mangiato Philadelphia: “in camera da letto” rispondo io. Nicchiando, lo strafigo si dimostra interessato e, sfoggiando una logica degna di un uccellino di un orologio a cucù, domanda come io preferisca passare le vacanze: tra le diverse opzioni scelgo, ovviamente, “Commentare con le altre ragazze l’aspetto di ogni ragazzo che passa per la spiaggia”. Phil sembra soddisfatto ed inizia a sbottonarsi la camicia (!), passando a chiedermi cosa sia solito fare per intrattenere un ospite inaspettato. Chiaramente, da buona casalinga disperata, non posso che preparare tanti piatti fatti con il formaggio della sua ditta! Notevolmente colpito, Phil continua a denudarsi, mostrando il suo fisico scultoreo.
Ormai cotto, Phil si mette virilmente a petto nudo quando viene a conoscenza del mio desiderio di “iscrivermi a Miss Gambe Molto Abbronzate”. Col procedere delle domande, Phil si slaccia i pantaloni iniziando a mostrarmi il bordo delle mutande, bianchissime. Deciso ad andare fino in fondo, rispondo alla sua domanda in merito al mio “giorno di vacanza tipo”: mi sveglio, e mi dedico devotamente alla manomissione dei tubi dei miei lavandini onde attendere smaniosamente l’arrivo di un avvenente idraulico. Phil, in preda al furore ormonale, si toglie i pantaloni e rimane in mutande. “Cosa faresti per conoscere meglio il tuo nuovo vicino?”, chiede il vizioso ometto: “Mi piacerebbe bloccarlo in ascensore” rispondo io. Lui si passa la mano negli slip, ma, ovviamente, non se li toglie. Il questionario è ormai finito, e mi è chiaro che quel che Phil vuole da me non è tanto una donna, ma un oggetto da usare, e che il furbetto non è aperto ad una relazione impegnativa. Che fare? Affogherò il dispiacere di quest’attrazione non corrisposta in un grissino ricoperto di burroso Philadelphia light. Tié.
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