Oggi i gay e le lesbiche d’oltreoceano sono invitati a non recarsi al lavoro, ad oscurare i propri siti, a far sentire al mondo che li circonda che non possiamo esistere solo quando serviamo nello svolgimento del nostro lavoro o nel servizio alla società civile, ma che dobbiamo esistere anche quando torniamo a casa e necessitiamo di avere la sicurezza che il nostro amore è tutelato e riconosciuto dalla legge. Dobbiamo esistere anche quando vogliamo che esso sia pubblicamente difeso se attaccato dalla violenza o dai deliri ideologici di qualcuno, esattamente quanto lo è quello di qualunque eterosessuale. Dobbiamo esistere per come siamo e non per come una maggioranza vorrebbe che fossimo, e dobbiamo esistere anche nel momento in cui decidiamo di dire “sì” alla persona che amiamo.
Pretendiamo di essere presenti anche sulla carta su cui è scritta la legge relativa alla parola “matrimonio”. Se non ci volete lì, non ci avrete da nessuna altra parte.
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