E’ la mattina del 12 ottobre 2011 e mi arriva una mail. Con profonda tristezza si annuncia la morte di Frank Kameny.
Magari molti di noi non conoscono il personaggio ed io stesso, spargendomi il capo di cenere ammetto un mio deficit in tal senso. Sapevo fosse un attivista statunitense, una colonna dell’attivismo LGBT storico.
Tuttavia in sig. Kameny, andando a leggere quelle poche righe che si trovano sulla pagina a lui dedicata da Wikipedia US (da notare che Wikipedia Italia preferisce trattare le vicende di Elisabetta Gregoraci e Ana Laura Ribas, splendenti nelle loro pagine “d’informazione”) si viene a denotare che nel lontano 1948 si laurea in Fisica e si specializza in Astronomia nel 1956 alla Harvard University (posto celebre ai giorni nostri e dove in quel periodo consigliavano agli studenti di origine ebrea di andare a studiare…mah).
Possiamo affermare che il “ragazzo” delle qualità le abbia. Tuttavia, dopo essere stato assunto addirittura dalle forze armate statunitensi ed essere collocato al Servizio Mappe Militari, nell’inverno del 1957 Kameny viene “punzecchiato” in una area di incontro sessuale ti matrice poco ortodossa per la comune morale. La polizia, nel volerlo redimere procede con l’arresto e tutto d’un tratto, saputo che il Dott. Kameny è omosessuale…viene licenziato dalle forze armate e da ogni ambiente governativo.
Fece appello Alta Corte Suprema degli Stati Uniti per l’ingiustizia subita! Perse. La legge non gli diede ragione. Essere omosessuale probabilmente ti fa accentuare nelle mappe militari tutte le zone incontro gay.
Da qui possiamo affermare che Frank decise di dedicare l’intera sua vita all’attivismo LGBT e di darsi da fare in tal senso. Conoscete il motto “GAY is Good”? E’ suo.
Nel 1961 fonda con Kack Nichols fonda uno dei primi gruppi pro gay, bisex, lesbiche e transgender chiamato Mattachine Society.
Nel 1968, prima di ogni altro movimento contro la violenza delle forze dell’ordine sulle persone non eterosessuali, lui era davanti alla Casa Bianca a gridare che i gay sono come tutti gli altri esseri umani e non sono neppure malati mentali.
Nel ’63 lancia una lotta contro le leggi anti-sodomia, che poi avrà riscontro nel 1993.
Nel ’71 si candida al Congresso (primo candidato gay dichiarato) e successivamente fonda l’Alleanza per Washington gay e lesbica.
Nel ’73 si vede cancellare l’omosessualità dall’elenco delle patologie e dichiarerà “In un colpo solo sono tate curate 15 milioni di persone gay”.
Nel ’77 porta la Casa Bianca a discutere per la prima volta di Diritti alle persone gay. Tuttavia il “The Advocate” erroneamente lo da già per morto di AIDS, ma lui precisa che non è affetto da HIV+ e la data della sua morte ancora non l’aveva decisa.
Viene anche ricordato come primo membro gay della Commissione per i Diritti Umani del distretto di Columbia, vincitore del premio Theodore Roosevelt e di tanti altri premi. Ed è sempre lui a presenziare, invitato dal presidente Barack Obama, alla soppressione del -Don’t Ask Don’t Tell-.
L’11 Ottobre 2011 viene trovato in casa sua privo di vita a causa di un arresto cardiaco.
La bandiera Rainbow è a mezz’asta a San Francisco, in Castro Street e molto probabilmente in ogni cuore a conoscenza di chi è stato Frank Kameny.
Davide Leonardo