Una nuova aggressione lesbofobica a Milano. Un gruppo di donne, all’interno del quale era presente
una coppia lesbica, stava cenando in un ristorante della cosiddetta “Milano bene”. In seguito ad
alcuni commenti omofobi pronunciati da un uomo seduto al tavolo accanto, una delle due ragazze
ha risposto in modo provocatorio, chiedendo se anche lui non fosse gay.
L’interpellato ha perso le staffe e aggredito la ragazza, prendendola a pugni sul volto.
Due ci sembrano i punti da approfondire in merito alla questione.
Primo, la libertà delle donne lesbiche di essere visibili in qualsiasi luogo, sia singolarmente che
come coppia, o gruppo,che appare limitata dai comuni pregiudizi in merito all’omosessualità;
pregiudizi che si possono trasformare in attacchi fisici e verbali.
Secondo, la reazione dell’uomo, il quale sembra aver perso le staffe non appena si è sentito dare
dell’omosessuale. Chiedersi il perché di questa reazione può far comprendere su quali aspetti
culturali, di rispetto e di educazione si debba lavorare per prevenire episodi del genere.
L’episodio è stato denunciato in questura. Attendiamo fiduciosi gli sviluppi di questa indagine.
Nel contempo non possiamo non interrogarci sulla necessità di azioni positive di educazione e
formazione della cittadinanza e delle istituzioni affinché questi episodi non si ripetano.
Zambelli Laura
Vicepresidentessa MilkMilano