MILANO − Una lesbica può essere una buona madre che cresce i suoi figli secondo «uno schema tipicamente familiare». Lo stabilisce un provvedimento del tribunale dei minorenni di Milano. La vicenda riguarda due fratellini di 9 e 7 anni concepiti con l’inseminazione artificiale da una donna che ha una relazione con un’altra donna. Per un po’ i figli continuano a incontrare periodicamente l’ex della mamma. Ma poi qust’ultima si oppone: gli incontri, dice, causano nervosismo e aggressività nei due bambini.
La ex invoca il diritto di visita e fa ricorso. Il tribunale dei minorenni lo respinge: solo i genitori possono avanzare una richiesta di questo tipo e lei non lo è. I giudici esprimono due preoccupazioni: che i piccoli avvertano una confusione di ruoli e che l’interruzione dei rapporti con la ex compagna della madre li possa far soffrire. Trasmette così gli atti alla procura minorile che ordina una consulenza tecnica. I periti constatano l’adeguatezza della madre come genitrice ma ritengono che l’interruzione dei rapporti con l’altra donna non li turbi. «Il tribunale − spiega Marzia Simonato, l’avvocato della madre naturale − ha riconosciuto che un genitore omosessuale può essere un buon genitore». Intanto, i due bambini hanno conosciuto il loro padre biologico, legato a un altro uomo.
La Repubblica, 29 gennaio 2010 pag. 25