La legge Mancino è il principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d’odio, prevedendo delle aggravanti per reati di discriminazione a sfondo razziale, etnico, religioso, sessuale.
– 7 novembre 2012
Proposta di estensione della legge Mancino contro le discriminazioni verso orientamenti sessuali e identità di genere, a sfondo omofobico e transfobico
BOCCIATO – I partiti PdL, Lega Nord e UDC si uniscono contro la proposta di estensione della legge.
Diversi onorevoli dei gruppi dei suddetti partiti hanno, più volte, dichiarato di non vedere alcuna utilità in una legge contro reati di omofobia e transfobia.
– 21 novembre 2012
Un ragazzo 15enne, A. S., si suicida perché vittima di attacchi probabilmente omofobici.
Gli insegnanti e alcuni studenti, uniti nel cordoglio, scrivono questa lettera all’onorevole Anna Paola Concia:
“Noi insegnanti, amici, compagni di classe e genitori che hanno conosciuto e voluto bene ad A., vogliamo dire che, all’irreparabile dolore per la sua morte tragica, si unisce un ulteriore motivo di sofferenza, legato al modo in cui la tragedia viene ricostruita, stravolgendo l’immagine di A. Era un ragazzo molto più complesso e sfaccettato del profilo che ne viene dipinto – sottolinea la lettera – : era ironico e autoironico, quindi capace di dare le giuste dimensioni anche alle prese in giro alle quali lo esponeva il suo carattere estroso e originale (e anche il suo gusto per il paradosso e il travestimento, che nelle ricostruzioni giornalistiche è stato confuso con una inesistente omosessualità); era curioso e comunicativo, pieno di vita e creativo, apprezzato a scuola dagli insegnanti; soprattutto era molto amato da tantissimi amici e compagni. Probabilmente nascondeva dietro un’immagine allegra e scanzonata una sofferenza complicata e un profondo e non banale “male di vivere”
Per questo crediamo che il modo migliore e più rispettoso per ricordarlo e continuare a volergli bene sia quello di lasciare la sua morte al silenzio, alla riflessione e all’affetto di chi gli è stato vicino”.
Non si sa se il ragazzo fosse o meno omosessuale, bisessuale o eterosessuale o avesse un’identità di genere qualsiasi: rimane, però, vittima dell’ignoranza, del pregiudizio e di una società che, evidentemente, non sa valorizzare le proprie risorse e le diversità.
Siamo convinti che, contrariamente a quanto sostengano i docenti della scuola di A., lasciare nel silenzio un fatto simile sia un atto di una gravità pari a quello perpetrato dai suoi aguzzini. Certe decisioni, oltretutto, spetterebbero esclusivamente ai parenti più vicini.
Il ricordo e la divulgazione di simili fatti sono importanti e necessari al fine di evitare che certi efferati e barbari episodi possano accadere nuovamente: gli educatori che non informano e non educano, lasciando nel silenzio le peggiori manifestazioni che la società umana possa esprimere, non contemplano per nulla la loro professionalità ed il loro dovere civico.
Ciao A.
“Un Popolo che non pensa al proprio futuro è destinato in partenza ad essere passato”