Incontro Salvatore nella sua bella casa al Kreuzberg per una cena all’insegna della migliore tradizione italiana: pasta, vino e chicchere.
E di chicchere ce ne sono da fare molte con Salvatore Trapani, catanese classe 1973 e da quattordici anni a Berlino in cui giunse per la prima volta, come è capitato e capiterà a molti, per scrivere la sua tesi, poi conseguita con successo in Storia dell’Arte alla prestigiosa Università Ca’Foscari di Venezia, da titolo: “Arte e Olocausto”, poi la decisione di rimanere.
Ora a distanza di anni, dopo lavori fatti per necessità, la collaborazione come freelance per una testata giornalistica nazionale italiana, l’impegno sempre più presente e rilevante nell’attivismo GLBTQ e un libro di novelle pubblicato alle spalle, Salvatore ha dato vita, traendo sia dalla sua storia personale sia dalle sue esperienze e non ultimo dalle sue innate doti e capacità ad un nuovo progetto: “berlin-gay.it”.
Berlin-gay.it, che vanta anche una eccellente partenariato con ISTORECO (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Regio Emilia) per garantire un approccio attendibile, scientifico e non ultimo avvincente ai complessi temi della Storia, vuole essere una opportunità per la comunità omosessuale italiana a prendere coscienza di sé attraverso viaggi di gruppo, seminari e momenti di riflessione, ma anche proponendo serate da godere nella poliedrica e divertente città di Berlino.
Luogo simbolo, nonché storico del movimento omosessuale, è ormai considerata la capitale gay d’Europa, già dai lontani Dorati anni Venti, ha poi saputo resistere alle violenze nazionalsocialiste e ha dato poi vita ai movimenti di emancipazione degli anni Sessanta e Settanta, ed è per tutto questo che la comunità si è imposta diventando parte integrante della politica tedesca.
Lo scopo ultimo, quindi al di là degli aspetti Storci, Artistici e Ludici dei viaggi proposti, è quello di far vedere come una società migliore in cui vi sia rispetto per le minoranze (qualsiasi esse siano) è possibile, ed proprio la Germania di cui Berlino ne è paradigma poiché con la sua lunga storia ricca di pagine difficili ma anche di successi è diventata una fonte inesauribile di apporti culturali fondamentali per una società che si vuole definire libera.
La Storia per Berlin Gay diventa, se già mai non lo fosse statutariamente di suo, il luogo principe della Conoscenza che si muove a memoria, monumento e memento, quindi, di insegnamenti che hanno nel loro essere sempre attuali e vivi il loro principio e fine. La conoscenza del passato, che non vuol dire accettazione, negazione o condivisione, è comunque l’unica via e forma per capire e definire, oggi e adesso, una società migliore in cui non vi siano integrazioni ma inclusioni, libertà e non vincoli, doveri e diritti condivisi e non dogmi dottrinari.
Ed è per questi motivi che il lavoro fatto da Salvatore Trapani a Berlino con Berlin Gay è interessante per le comunità Gay Italiane, in quanto ci permette di vedere come dalla Storia e attraverso la Politica, fatta da uomini che vogliono e credono in un ideale, in un sogno in una società migliore, si possa arrivare, ad ottenerla.
Il valore, quindi, per noi la nostra società il nostro Paese è quello della Conoscenza e della Partecipazione a degli ideali, veramente europei, che permettano anche all’Italia di arrivare ad ottenere una società non più schiava dei propri tabù, ma libera ed egalitaria in cui ognuno può avere la possibilità di definirsi o meno a seconda del proprio essere, inclinazione, identità o genere senza che tutto ciò sia veicolo di discriminazione.
Enrico Fava