Victor Victoria valse alla protagonista, Julie Andrews, una nomination agli Oscar – era il 1983 – come miglior attrice. Il premio venne vinto da Jessica Lange; ma il personaggio di Victoria Grant entrò, giustamente, nell’immaginario collettivo di tanti amanti del musical.
Una cantante dotata di una voce fuori dal comune, capace di rompere il cristallo con note altissime, sta soffrendo la fame. Trovare un impiego nella Parigi degli anni trenta sembra un’impresa ardua per una soprano come lei. La prima audizione va male, lei è senza un soldo, lo stomaco brontola e possiede un solo abito buono. La fortuna però le sorride… conosce Toddy, artista omosessuale, che con un espediente trasforma la vita di Victoria. Le taglia i capelli, la traveste da conte polacco e la presenta al più grande impresario parigino come se fosse una star di prima grandezza. Victoria dovrà fingere di essere un uomo che si esibisce in abiti femminili, sfidando così se stessa e ogni paradosso. La prima esibizione -Le Jazz Hot – conquista il pubblico e Victor, dopo aver cantato divinamente, si sfila una parrucca di lustrini rivelando la sua vera identità… ma è un bluff!
Victoria sta fingendo, recitando più ruoli nello stesso momento: quello di maschio androgino e quello di travestito. Toddy le ricorda una cosa importantissima: la gente crede in quello che vede, basta creare un diversivo per rendere reale un’illusione!
E così Victor inizia ad avere un grande, grandissimo successo. È un cantante realizzato, dalla carriera in ascesa… Solo una persona non crede che il conte Grazinski sia un uomo: King Marshall, un americano con una brutta fama, accompagnato costantemente da una guardia del corpo e da una bionda mozzafiato. Tra i due uomini scatta una scintilla. King mette in discussione la sua sessualità ed è per questo che raccoglie prove sulla vera identità del nobile polacco.
Quando i dubbi si dipanano, nasce l’amore; ma King è preoccupato per la sua reputazione di sciupafemmine! Victoria deve continuare a fingere di essere un uomo che ama travestirsi, altrimenti il gioco sarà finito. Continuare a cantare o fidanzarsi alla luce del sole? Victoria accantona il suo personaggio e sceglie l’amour…
Il film tocca molti temi: omosessualità, genere e travestitismo. Le battute dei personaggi, argute e spesso esilaranti, sono uno degli ingredienti speciali di questo musical. Victoria è una donna eterosessuale, divorziata e senza un uomo che la sostenga. E a farla risorgere è un gay attempato in grado di assicurarle fama e successo, a patto che non pensi troppo agli stereotipi. Il pomo d’Adamo? Basta coprire il collo con una sciarpa. I maschi fanno pipì in piedi? Vero, ma non c’è nulla che impedisca a un ragazzo di farla seduto!
Chissà, in un mondo parallelo, forse Miss Grant esiste veramente e, probabilmente, ha le stesse fattezze di Julie Andrews. A lei, a Victoria, vorrei tanto domandare una cosa: “ Hai veramente smesso di cantare per un uomo? Con una voce come la tua, cantare solo sotto la doccia mi sembra una scelta priva di ogni libertà.
Testo di Luca Foglia Leveque